L’arte della Gioielleria – storia e informazioni

L’Arte della Gioielleria per noi significa Eleganza, non ostentazione, ma grande qualità dei materiali e delle Gemme, assoluta attenzione al particolare, alla perfezione della realizzazione artigianale di ogni parte del gioiello.

Realizzare un sogno, attraverso un oggetto prezioso. Professionalità, esperienza, creatività, trasferiscono nel “pezzo unico”, l’eleganza della semplicità e dell’oggetto prezioso.

Il Gioiello, elaborazione artistica o artigianale di materiali preziosi è stato molto spesso interpretato come ingrediente di distinzione sociale ed economica, legato alla moda e soggetto a una diversa declinazione stilistica a seconda delle epoche in cui viene creato.

Alcune delle epoche più significative che hanno segnato e cambiato l’interpretazione dei monili e dei gioielli visibili in numerosi dipinti ritrovati, che ci raccontano l’evoluzione dell’Arte della gioielleria, sono state:

  • Egizi (50 A.C – 50 D.C.) Sarcofagi e Monili
  • Etruschi (250 A.C) Sarcofago di Larthia 
  • Romani (160 d.C.) Arte del Fayyum – Ritratto di donna.
  • Bisanzio – Barbari (500 D.C.) L’imperatrice Teodora 
  • Epoca tardo Gotica (1400 D.C.) Scuola Francese –  La dame a la Licorne
  • Umanesimo (1490 D.C.) Marco Crivelli – Madonna della candeletta
  • Cinquecento (1555 D.C.) Paolo Veronese – La Bella Nani 
  • Seicento (1641 D.C.) Rembrant – Ritratto di Agata Bas
  • Settecento (1750 – 1753 D.C.) Jean Etienne Liotard – Giovane dama che legge
  • Ottocento (1860 D.C.) Dante Gabriel Rossetti – La suonatrice Blu
  • Novecento (1920 D.C.) Tony Douquette 

Oggetti preziosi e gioielli dipinti racchiudono centinaia d’anni di storia e tradizione portando alla luce il Calice e la Patena 

 (Il calice suppellettile conviviale scelta da Gesù Cristo nell’ultima cena), la Croce Gemmata (Simbolo antichissimo e universale, esprime il contatto fra cielo e terra, strumento della passione di Cristo, chiamata anche croce del desiderio), Ostensori e Reliquiari, Pastorali, Corone o Scettri che appartenevano alle massime riconoscenze della chiesa che portava il “nome di Dio”, che contestualmente si poneva al lato dei guerrieri che con la forza facevano valere il “potere”. Perciò sin dal principio “l’Arte della gioielleria” si utilizzò per ostentare all’ennesima potenza ciò che, un semplice monile, che da sempre rappresentò l’io personale di ognuno di noi, in un oggetto di potere che serviva a governare l’io di tutti coloro che non potevano avere un monile “bello”, “prezioso”, come il loro.

L’espressione artistica, luminosa, pacchiana della differente classe sociale di appartenenza.

Già dall’epoca si formarono gruppi al di sotto della massima figura di “Papa”, “Re” e la differenza delle classi sociali che si formarono creò “l’Arte della Gioielleria” sotto forma di diverse rappresentazioni e ideologie personali.

Si cominciarono a formare i differenti ordini, filoni ideologici di pensiero e di stile di vita.

L’ordine del Toson d’oro, l’ordine della Giarrettiera, i vari ordini cavallereschi e si iniziarono a creare a distanza di mille anni le nuove forme artistiche della gioielleria.

Tecniche come fusioni, sbalzi ceselli, trafori, micro incastonature hanno dato vita alla nuova espressione di gioielli come Diademi, Orecchini, Collane, Anelli, Spille, Pendenti, Bracciali, Ricami, Sigilli…

Le mani dell’uomo trasformavano così i cristalli e le gemme in monili, interpretando ciò che i “creatori” carpivano dalla natura e ideavano i potenti.

Con l’ausilio di ciò che la nostra terra ci offre, semplicemente prende vita l’interpretazione artistica della gioielleria.

25/05/2017

Bisi S. 

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