SMERALDO
E ’ sicuramente la varietà più pregiata dei berilli. L’abito cristallino tipico è prismatico colonnare ed è di solito formato da prismi esagonali allungati mentre, a volte, sono presenti anche le facce della bipiramide. A titolo di curiosità si può citare un tipo di smeraldo particolare detto “trapiche”, costituito da tre individui cristallini combinati tra di loro. Trovato per la prima volta in Colombia negli anni ‘20, é stato riscoperto in quantità commercialmente interessanti negli anni ‘60, sempre negli stessi luoghi. Il colore dello smeraldo spazia fra tutte le tonalità del verde; infatti, il suo nome, pur derivando da una antica parola persiana di significato incerto, è l’etimologica conseguenza del greco smaragdos (= pietra verde).
Tra i principali giacimenti, il posto d’onore spetta certamente a quelli colombiani provenienti soprattutto dalle zone di Muzo, Chivor e Cosquez, ai quali si deve la celebrità di questa gemma.
A partire dal sedicesimo secolo giunsero in Europa i primi smeraldi provenienti dalle “americhe”. In quell’epoca infatti affluirono nel nostro continente una buona quantità di gemme, anche di notevole caratura, sia provenienti direttamente dai giacimenti colombiani, sia razziate dai conquistadores del nuovo mondo. Dal Perù e dal Messico arrivarono numerosi gli idoli religiosi con incastonati smeraldi, gemme a cui Maya e Aztechi accreditavano le stesse proprietà loro attribuite dai Bramini indiani: dono degli dei e quindi abitualmente usati per rendere loro omaggio.
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